Le imprese guidate da donne crescono e si affermano in settori chiave dell’economia italiana, pur affrontando ostacoli e fragilità. Tra dati, strumenti di supporto e testimonianze, scopri come il tessuto imprenditoriale femminile sta cambiando il volto del Paese.
L’Italia che fa impresa in rosa
Secondo Unioncamere, al 31 dicembre 2024 le imprese femminili rappresentano oltre 1,25 milioni di attività in Italia, pari a circa il 22% del totale. Sono realtà giovani, dinamiche e fortemente radicate nei servizi, che assorbono oltre il 70% delle attività guidate da donne. Nonostante le dimensioni ridotte – in larga parte microimprese e ditte individuali – questo tessuto produttivo rappresenta un elemento vitale per l’economia del Paese.
Il Mezzogiorno continua a mostrare un particolare fermento imprenditoriale: più di un terzo delle imprese femminili si trova al Sud e nelle Isole, con province come Benevento, Avellino e Chieti che guidano la classifica nazionale per incidenza.
Punti di forza e criticità
L’imprenditoria femminile si distingue per alcuni tratti peculiari. Le donne che scelgono di fare impresa sono mediamente più giovani rispetto agli uomini: il 10,3% delle attività è guidato da under 35, contro il 7,7% maschile. Non manca poi l’apertura internazionale: oltre il 12% delle imprese femminili è a conduzione straniera, un segnale di multiculturalità e di capacità di innovazione.
Accanto a questi elementi positivi emergono però anche alcune criticità strutturali. La fase di consolidamento resta la più difficile: a tre anni dalla nascita, la sopravvivenza delle imprese femminili si ferma all’83,5%, contro l’86,6% di quelle maschili; a cinque anni il divario si allarga ulteriormente (72,3% contro 77,3%). Le attività guidate da donne si concentrano inoltre in comparti tradizionali come moda, assistenza e servizi alla persona, con una presenza ancora limitata nei settori high-tech e ad alto contenuto di innovazione, oggi centrali per la crescita economica.
Opportunità e strumenti di supporto
Per rafforzare la presenza delle donne nel tessuto produttivo servono politiche e servizi dedicati. Le Camere di commercio offrono percorsi di orientamento, consulenza e formazione che accompagnano le imprenditrici nelle diverse fasi del ciclo di vita dell’impresa, dall’avvio alla crescita. Un ruolo importante è svolto anche dai seminari e dalle attività di prima informazione specialistica, che permettono di acquisire competenze mirate in campi come l’accesso al credito, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione.
Storie di successo
Oltre ai numeri, ci sono i volti e le storie. Sempre più donne scelgono di avviare imprese nei settori più disparati: dalle startup green impegnate nell’economia circolare al turismo digitale che valorizza i borghi italiani, dall’artigianato 4.0 che porta il Made in Italy sulle piattaforme e-commerce fino alle imprese sociali che rispondono a bisogni concreti delle comunità locali. Sono percorsi spesso nati da intuizioni semplici ma portati avanti con determinazione, che dimostrano come passione e resilienza possano trasformarsi in valore economico e sociale.
L’impegno di Unioncamere per l’imprenditoria femminile
Unioncamere, da anni impegnata sul tema con i comitati per l’imprenditoria femminile, è anche partner istituzionale nel Piano Nazionale Imprenditoria Femminile: il programma gestito da Invitalia per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy con risorse PNRR che punta, fino al 30 giugno 2026, a diffondere la cultura imprenditoriale tra le donne e ad aumentare la loro presenza nel mondo del lavoro e dell’impresa, soprattutto negli ambiti scientifici e tecnologici, con azioni mirate nell’ottica più generale di superamento del divario di genere nel contesto imprenditoriale e sociale.
A tale scopo Unioncamere e il Sistema camerale si sono dotati del Servizio Nuove Imprese – SNI con la sua area tematica Imprenditoria femminile, grazie alla quale supportano attivamente programmi e iniziative rivolte a favorire la creazione e lo sviluppo delle imprese guidate da donne, ridurre il divario di genere e sostenere l’innovazione e la crescita economica inclusiva.
Unioncamere è impegnata anche in programmi innovativi, nel quadro più ampio del Piano Nazionale per l’Imprenditorialità Femminile, per far approcciare anche le più giovani ai temi dell’imprenditoria. È il caso di “Smash or Pass“, un’iniziativa rivolta alle studentesse e agli studenti del triennio della scuola secondaria di secondo grado, sulle tematiche dell’inclusione digitale, delle competenze STEM, del divario di genere e dell’accessibilità.
L’imprenditoria femminile in Italia cresce e porta innovazione, ma resta fragile nei primi anni di vita e poco rappresentata nei settori tecnologici più avanzati. Rafforzare i servizi di accompagnamento, promuovere la formazione e creare reti di networking sono passaggi cruciali per ridurre il gap. Per le giovani donne che desiderano avviare un’attività, conoscere le opportunità disponibili e valorizzare le proprie competenze è il primo passo verso la costruzione di un futuro imprenditoriale solido.