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Febbraio 2023: saldo positivo per le assunzioni in Italia con un +21,5% su base annuale

Previsto a febbraio un incremento delle assunzioni pari al 21,5%, con una difficoltà di reperimento da parte delle aziende del 46,2% a causa della mancanza di candidati. La crescita su base annuale è stimata dal bollettino mensile realizzato da Unioncamere e Anpal

22.03.2023

Febbraio 2023: saldo positivo per le assunzioni in Italia con un +21,5% su base annuale

Nonostante un panorama caratterizzato da una forte inflazione, una situazione sociopolitica instabile e incertezze economiche sul prossimo futuro, rimane positivo il bilancio delle assunzioni a febbraio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato, +21,5% (equivalente a 68.130 unità), emerge dal bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. 

Rimane ancora importante il divario tra domanda e offerta di lavoro che riguarda il 46,2% dei profili ricercati, un valore superiore di circa 6 punti percentuali rispetto a un anno fa.  

A febbraio questa discrepanza ha interessato 178mila profili e la mancanza di candidati si conferma la principale motivazione del mismatch, che è in crescita rispetto allo scorso anno (+5,4). A risentire maggiormente di questo divario sono le imprese della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (il 58,5% dei profili ricercati è di difficile reperimento). 

 Approfondendo i dati del Sistema Informativo Excelsior, vediamo che le assunzioni programmate nel mese di febbraio dall’industria hanno raggiunto le 132mila unità. A creare maggiori opportunità di lavoro, accanto alle costruzioni con 48mila lavoratori ricercati, sono per il manifatturiero alcune delle filiere distintive del Made in Italy, con in testa la meccatronica seguita dalla metallurgia e dall’alimentare. Il settore dei servizi invece programma 254mila ingressi e la filiera del turismo si conferma il vero traino della domanda di lavoro (56mila ingressi). 

In termini di contratti sottoscritti, sono circa 194mila i contratti a tempo determinato proposti, pari al 50,3% del totale. In questo caso il dato è in diminuzione su base annuale con una percentuale del 52,7. Seguono i contratti a tempo indeterminato con 79mila unità, equivalenti al 20,4%. 

A livello territoriale, 120mila entrate sono previste dalle imprese del Nord-Ovest, a cui seguono le imprese del Sud e delle Isole (97mila), le imprese del Nord-Est (92mila) e quelle del Centro (76mila). 

Per scoprire tutti i dati consulta il documento completo o scopri il video bollettino sul canale Youtube del Sistema informativo Excelsior.

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